Still_Life_Scan, Napoli: Vittoria Piscitelli
Su invito di
Con il patrocinio di
A cura di Luca Manzo
Museo Civico Gaetano Filangieri
Via Duomo 288 - 80138 Napoli
Vernissage: 18 Marzo 2022 - 18:00
Orari d'apertura del Museo:
Lunedì - Venerdì: 10:00 - 16:30
Sabato e Domenica: 10:00 - 17:30
Still_Life_Scan è il nuovo progetto di ricerca di Vittoria Piscitelli che indaga uno degli elementi cardine della storia dell'arte, ancora ampiamente dibattuto: il rapporto tra il reale e la sua rappresentazione. La sfida è restituire la complessità della realtà, interrogandosi, al contempo, sul rapporto tra il mondo fisico e quello ideale e sull'incidenza che l'uno esercita sull'altro.
Oggi la tangibilità del reale è riprodotta fedelmente su supporti tecnologici grazie alle continue innovazioni digitali, creando una tipologia di immagine in cui la rappresentazione appare coincidere con la realtà; Illusioni e disillusioni estetiche che creano quella confusione percettiva secondo cui sembra che "le immagini siano passate nelle cose" (Baudrillard). L'ambiguità delle opere di Vittoria Piscitelli nasce proprio dall'uso delle nuove tecnologie digitali e si insinua con estrema naturalezza in un contesto storico fortemente eterogeneo e di grande unicità come quello della collezione del Museo Civico Gaetano Filangieri. Still_Life_Scan affianca i grandi capolavori del '600 e del '700 della raccolta, generando un equivoco cronologico e stilistico che si risolverà soltanto indagando più da vicino gli stessi lavori.
L'artista, grazie alla sua personale estetica della luce, si appropria del tòpos della natura morta ed in particolare di quella della tradizione fiamminga settecentesca. I lavori di Vittoria Piscitelli, che ad un primo approccio sembrano rivendicare quella fissità e quel tempo sospeso delle antiche nature morte, rinviano ad una natura tutt'altro che inanimata. Nei "dipinti" di luce di Piscitelli si concentrano numerosi concetti legati alla contemporaneità, alla nuova concezione estetica ed artistica dell'arte ma anche e soprattutto alla complessità dell'attuale società immateriale.
L'esercizio di studio della luce e dei corpi supera il virtuosismo della pratica pittorica tradizionale, così i fiori adagiati sul piano di uno scanner si trasformano in una realtà fatta di pixel che acquisisce la stessa dignità espressiva e la stessa iperrealtà tipicamente fiamminga delle opere di Hyeronimous Galle, Maria Van Oosterwijck ed altri illustri pittori del passato. Il fascio luminoso dello strumento digitale segna, dunque, l'ultima frontiera tra reale e virtuale, tra materiale e immateriale. Attraverso le scannerizzazioni la volumetria dei fiori viene riprodotta chirurgicamente dalla macchina che sa guardare più attentamente dell'uomo post-moderno.
Qui, la natura, da sempre emblema della libertà e del limite dell'uomo, si palesa in tutta la sua sublime caducità presentandosi allo sguardo clinico e cinico dello scanner. Il nero crepato degli antichi fondi ad olio diventa la profondità del buio che sfugge alla lampada che cattura, invece, quella polvere e quelle incertezze che l'idea di perfezione contemporanea vorrebbe eliminare per sempre, attraverso ritocchi analogici e digitali.