Tempoforma: Umberto Ciceri
Nell'ambito di
Curato dalla SimonBart Gallery
SimonBart Gallery _ Piazza Cavour 6/E - 40124 Bologna
Inaugurazione: 25 Gennaio 2025 – 18:00
“Tempoforma è camminare l’opera quando luce, spazio, tempo e osservazione coincidono”. La mostra di Umberto Ciceri, Tempoforma, presenta un display di opere ritmiche che conducono il pubblico in una straordinaria danza percettiva ed emotiva. Il percorso espositivo accompagna il visitatore in un incedere cadenzato, un cammino che gioca con la riflessione ottica e con quella individuale. Ciceri punta all’interazione con lo spettatore, le opere prendono vita e si illuminano di “colori fantasma”, un coinvolgimento neurologico ed emozionale di soglie percettive e interferenze ottiche. I soggetti, sia astratti che iconici, si dissolvono e si ricompongono, si trasformano quando si trasforma lo spazio, quando lo spettatore decide di interrompere o riprendere questa rivoluzione dell’immagine e del corpo. Osservatore e soggetto osservato sono interdipendenti, “l’opera dunque si fa nell’incontro”, un dialogo che invita a disfarsi delle strutture percettive razionali per guardare al mondo con occhi e tempi nuovi.
La SimonBart Gallery presenta Tempoforma, un progetto espositivo dell’artista italiano Umberto Ciceri. La mostra sarà inaugurata il 25 gennaio 2025 alle 18:00 presso la sede principale della galleria a Bologna, in piazza Cavour 6. L’evento fa parte del programma di ART CITY Bologna 2025.
L’esposizione consta di un nucleo centrale di 59 opere rappresentative della ricerca artistica di Umberto Ciceri e presenta in esclusiva la prima scultura realizzata dall’artista.
Tempoforma si compone di un display di opere ritmiche che conducono il pubblico in una straordinaria danza percettiva ed emotiva. Il percorso espositivo accompagna il visitatore in un incedere cadenzato, un cammino che gioca con la riflessione ottica e con quella individuale.
“Tempoforma è camminare l’opera quando luce, spazio, tempo e osservazione coincidono”.
Ciceri punta all’interazione con lo spettatore, le opere prendono vita e si illuminano di “colori fantasma”, un coinvolgimento neurologico ed emozionale di soglie percettive e interferenze ottiche. I soggetti, sia astratti che figurativi, si dissolvono e si ricompongono, si trasformano quando si trasforma lo spazio, quando lo spettatore decide di interrompere o riprendere questa rivoluzione dell’immagine e del corpo. Osservatore e soggetto osservato sono interdipendenti, “l’opera dunque si fa nell’incontro”, un dialogo che invita a disfarsi delle strutture percettive razionali per guardare al mondo con occhi e tempi nuovi.
In occasione del vernissage, per accompagnare la danza che coinvolge spettatori ed opere in mostra, si terrà una performance della musicista Agata Pace che eseguirà il Terzo Pezzo per clarinetto Solo di Igor Stravinskij.